venerdì 30 ottobre 2015

Da quale IDEA nasce un NON libro? #iononhoparole

#spazio alla lettura

Vi domanderete perché #merendinaclassica ha scritto un NON libro, intitolato IO NON HO PAROLE.

Diamo SPAZIO a una piccola premessa.

Questi racconti nascono da esperienze “reali” di amiche.
La verità dei fatti è che a me piace scrivere fine a se stesso, è una cosa che mi rilassa, è il mio modo di scaricare la tensione.

Capita spesso che quando ci ritroviamo a parlare tra amiche, escano delle perle di saggezza che sarebbe davvero uno spreco non poter appuntare su carta
Casualmente alla fine di ogni "perla di saggezza", o una o l’altra si ritrova a esclamare: “Io non ho parole!”. 

Così nelle nostre serate migliori - vino e parole a profusione - leggevamo i brevi racconti buttati giù in quelle domeniche senza senso e ridevamo come delle matte.


Io non ho parole non nasce con l’intento di dare consigli o suggerimenti, quanto è da vedersi come testimonianza di rapporti sociali tutt’al più particolari.

Perchè RIDERE fa bene all’anima, e la vita va presa con IRONIA, anche nei momenti peggiori.

#merendinaclassica



giovedì 29 ottobre 2015

Le 5 cose su HALLOWEEN che forse non sapevi

HALLOWEEN si avvicina e si avvicina anche il momento dell’anno in cui molti si preoccupano di COSA FARE, DOVE ANDARE e COME VESTIRSI per questa festa che in pochi sentono, ma che in molti non riescono a evitare.



E anche quando si decide di stare a casa, lontani da SPOSE FANTASMA e VAMPIRI imbarazzanti, ci saranno sempre i bambini del piano di sotto che ti suoneranno nel buio..e "Dolcetto o Scherzetto"!! E lì ti renderai conto di aver finito i cioccolatini la sera prima! D'OH! 









Perché poi non va bene riproporre ogni anno sempre la stessa maschera di SCREAM sia a Carnevale, sia ad Halloween!!



Io, che ad Halloween ci sono quasi nata, questa festa non l'ho quasi mai potuta evitare!!! E come vedete, la maschera di Scream non manca davvero MAI!!!

Il mio XX compleanno
Allora ecco una guida facile facile per non arrivare impreparati al 31 ottobre!!!

1. Partiamo dalle radici….chi festeggia Halloween non può non sapere che questa festa non è nata negli Stati Uniti, come molti pensano, ma deriva da Samhain, il Capodanno celtico irlandese. Univa la paura della morte e degli spiriti, temi principali della festa, all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno.


2. Dolcetto o scherzetto?!
Durante il Capodanno, i Celti preparavano dolci e cibo per i morti in segno di accoglienza e rispetto, mentre elfi e fate erano soliti fare scherzi pericolosi agli esseri viventi…..da qui il celebre "Trick or Treat?" che oggi tutti conosciamo…soprattutto i più piccoli!


La vera SFIDA qui è non limitarsi a comprare caramelle e dolcetti, ma dilettarsi in prima persona....


3. Jack O’ Lantern è la zucca indemoniata di Halloween, vuota e illuminata all'interno.




Provate a prepararla in poche mosse anche da casa


4. HALLOWEEN NEL MONDO, per chi fosse agli estremi opposti del mondo, non può perdersi gli spettacolari street party di New York City con la Village Halloween Parade in Sixth Avenue e di Hong Kong con Lan Kwai Fong Halloween Street Party.

Hong Kong Halloween Street Party
Village Halloween Parade - NYC
5. HALLOWEEN A MILANO PER I PICCOLI...quale ambiente più azzeccato del Castello per festeggiare Halloween. Le MERENDINE OVER parteciperanno a "FANTASMI AL CASTELLO SFORZESCO", organizzato da Akropolis Milano


#quando: sabato 31 ottobre - ore 10.30
#dove: Castello Sforzesco 
#info: akropolismilano@yahoo.it

Beh che dire...tirate fuori il vostro miglior SORRISO e andate a divertirvi!!! 




 #merendinagenerosa

mercoledì 28 ottobre 2015

IL NEGOZIO DI CHIACCHIERE

#spazio alla lettura

Il negozio di chiacchiere di Massimiliano è il luogo comune e centrale dei due romanzi di Fausto Brizzi: CENTO GIORNI DI FELICITA' e SE MI VUOI BENE.



"M'infilai in un vicolo dietro piazza Venezia e mi fermai incuriosito davanti a un negozietto con una strana insegna dipinta a mano, come quelle di una volta: CHIACCHIERE". 



... ... ... quello non era un vero negozio. Era un posto speciale". (da SE MI VUOI BENE).
Sì, un posto veramente unico, di fatto la casa di Massimiliano, un poliziotto in pensione che ha deciso di aprire a tutti la sua piccola dimora al pian terreno ed accogliere chiunque avesse bisogno di compagnia.


Qui capita per caso Lucio il protagonista di CENTO GIORNI DI FELICITA'.
Perchè cento giorni? Perchè sono i giorni che i medici ritengono Lucio abbia ancora a disposizione. Nel primo capitolo del libro Lucio descrive i tre giorni più importanti della sua vita: quello in cui è stato concepito, quello in cui ha chiesto a Paola di sposarlo e quello in cui è morto. "Questa è la storia di come ho vissuto gli ultimi cento giorni della mia permanenza sul pianeta Terra in compagnia dell'amico Fritz. E di come, contro ogni previsione e logica, siano stati i giorni più felici della mia vita."
L'amico Fritz è il brutto male che ha colpito Lucio e sì, l'argomento è certamente drammatico, ma Lucio questi cento giorni se li vive alla grande, con le persone che ama e con un grande obiettivo: farsi perdonare da Paola per uno stupido tradimento che ha incrinato rovinosamente il loro rapporto.
E' una lettura triste? NO! anche se qualche lacrima la si versa. Il libro è ironico, semplice, a tratti amaro ma dove emergono chiari i valori importanti: la famiglia - Lucio ha due figli meravigliosi, Lorenzo e Eva, ai quali vuole lasciare il miglior ricordo possibile-  e l'amicizia, sia quella di vecchia data con Umberto, Corrado e Oscar, il suo mitico suocero pasticcere e fornitore ufficiale di ciambelle fritte, che quella nata da poco con Massimiliano, per l'appunto, e Giannandrea, un habituè del negozio di chiacchiere.
Proprio questi ultimi due personaggi li ritroviamo in SE MI VUOI BENE.
Si puo' dire infatti che il libro entra nel vivo nel momento in cui Diego, il protagonista, mette piede nel negozio di chiacchiere di Massimiliano.
Fino a quel momento abbiamo conosciuto Diego, avvocato di discreto successo, separato con due figli, fortemente DEPRESSO. Questo suo stato d'animo arriva all'apice perchè le persone alle quali chiede aiuto quando comincia a stare male, le persone, quindi, alle quali vuole bene e che sono a lui più care, sottovalutano il suo malessere lasciandolo solo.
La svolta a questo suo status, anzi a questo suo male di vivere, gliela dà proprio Massimiliano quando gli dice "La cosa difficile non è voler bene a qualcuno, ma fargli del bene. C'è una sottile ma fondamentale differenza". In altre parole, i tuoi amici ti hanno lasciato solo, non hanno capito, ma tu, alle persone a cui vuoi bene, hai veramente mai fatto del bene?? Diego si illumina! Decide, con l'aiuto dei suoi nuovi amici, di adoperarsi veramente per i suoi cari, cercando, spesso goffamente, di risolvere i loro problemi o superare le loro paure.
Sarà un susseguirsi di gaffe, di rocamboleschi scivoloni e di errori che mettono anche a rischio un'amicizia a lui carissima.
Si risolverà tutto? Ci sarà il lieto fine?
Posso dirvi che l'ho letto col sorriso.
Anche con questo libro Brizzi ha dato SPAZIO all'ironia ed alla simpatia dei personaggi ai quali inevitabilmente ci sentiamo legati e accomunati. Scorrevole e simpatico.
DA LEGGERE IN SEQUENZA, perchè troverete che ci sono altri dettagli e personaggi che accomunano le due storie.


#merendinasostanziosa
 

martedì 27 ottobre 2015

BE the EFFECT, ce ne parla Monica

“Secondo l’Effetto Farfalla, il battito d’ali di una farfalla in Brasile può generare un tornado in Texas. Ciò significa che un piccolo cambiamento, avvenuto in un luogo all’interno di un sistema complesso, può produrre effetti inattesi altrove.”
Foto Be the Effect
Ho conosciuto Be the Effect grazie alla mia cara amica MANUELA che, prima di me, si è interessata al progetto e ha iniziato a raccontarmelo. Poco dopo, anch'io ne sono stata coinvolta e, insieme a me, tutte le Merendine.
Foto Pamela Lodolo
Per questo motivo oggi abbiamo deciso di dare SPAZIO alla bellissima IDEA di Monica che, intervistata da #merendinagenerosa, ci ha raccontato il suo progetto, gli aspetti più profondi e le ultime news.

MERENDINA: Raccontaci chi sei in due righe
MONICA: Mi chiamo Monica e lavoro come Freelance Designer Director a Milano. Se dovessi scegliere poche parole per definirmi direi che sono una persona puntuale, che ama lavorare ed è sempre pronta a imbarcarsi in nuove avventure. Amo il mio lavoro e credo in quello che faccio.

Foto Be the Effect

MERENDINA: Come hai deciso di intraprendere il progetto Be the Effect?
MONICA: Circa un anno fa per lavoro sono entrata in contatto con Lema J, un brand di gioielli che devolve il 100% dei profitti a Karma for Cara, un’organizzazione no-profit che promuove il volontariato giovanile, supporta la cura dei malati di leucemia e premia l’eccellenza nel mondo del volontariato. L’incontro con Karma for Cara è stato fondamentale, ho rivisto la mia scala delle priorità e ho deciso di voler fare qualcosa di utile per gli altri attraverso le mie capacità e il mio lavoro. Ho creato un progetto, Be the Effect, che ha una missione sociale importante e trasmette un messaggio positivo e di solidarietà che parte dalla realtà quotidiana delle persone e si allarga a tutti, coinvolgendo energie e impegno comuni. Il mio scopo e la mia responsabilità di designer si estendono al di là della professione che svolgo per sostenere cause a vantaggio del bene comune, in un impegno di solidarietà che sta già facendo la differenza. 
UN PASSO ALLA VOLTA. UN BATTITO ALLA VOLTA


Foto Be the Effect

MERENDINA: Perché hai scelto l’arancione?
MONICA: L’ARANCIONE è il colore che rappresenta la lotta contro la leucemia


L'ARANCIONE originale di Be the Effect
MERENDINA: Cosa è stato realizzato grazie alla vendita delle maglie Be the Effect?
MONICA: Tanto, considerando la natura homemade del progetto e il fatto che è online da pochi mesi. Be the Effect ha partecipato ad una raccolta fondi per regalare un viaggio a Disneyland a una bambina della provincia di Como che insieme alla sua famiglia sta combattendo una lotta molto dura. Sono state fate due donazioni alla Fondazione de Marchi ONLUS (maggio 2015 e Luglio 2015) di Milano e due donazioni a Karma for Cara Foundation (maggio 2015 e Luglio 2015). 

MERENDINA: Cosa ci riservi per l’inverno?
MONICA: Proprio in questi giorni ho messo online le borse, una piccola edizione limitata (solo 50pz) in tre varianti colore per accompagnarci in questo periodo. Abbiamo l'arancione, il verde petrolio (Teal) e il rosso scuro che ho pensato di chiamare Sangria. Sto lavorando a un altro prodotto per l’inverno, ma non avendo ancora in mano un prototipo preferisco tenere tutto top secret!!  



Le nuove BAG in tre COLORI - Foto Be the Effect
MERENDINA: Come possiamo aiutarti a divulgare il messaggio
MONICA: Parlando del progetto con tutti, amici, parenti, colleghi. Coinvolgendoli e spiegandogli cosa significa "Be the Butterfly Effect", che il progetto si ispira ad una teoria che magari non conoscono ma che è così vera: PIÙ SIAMO, PIÙ L'EFFETTO SARÀ AMPLIFICATO!

Foto Pamela Lodolo

Foto Pamela Lodolo




MERENDINA: Riepiloga per noi come contattarti e acquistare le magliette
MONICA: I prodotti Be the Effect si possono acquistare sul sito www.jointheeffect.com (accettiamo sia Paypal che carta di credito). 
Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere direttamente a me: monica@jointheeffect.com.

Foto Pamela Lodolo



#merendinagenerosa