venerdì 5 febbraio 2016

L’iniziativa che…uccide - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l'iniziativa che... uccide

Ebbene sì, siamo in un secolo di emancipazione, il femminismo ormai è dato per certo, le donne sono sempre più intraprendenti e in carriera, piene d’iniziativa, forse troppa.
È la troppa iniziativa che uccide la nascita di una relazione! Deve essere l’uomo a fare la prima mossa, lui a corteggiare e pensare d’avere in mano la situazione, anche se magari, nella realtà dei fatti, non è così!
Diciamolo, per pur semplice, l’uomo comunque ha bisogno delle sue sicurezze e se a noi le favole ci hanno fatto credere al principe azzurro, viceversa il loro emblema è sempre stato il guerriero, colui che porta in salvo la fanciulla e decide della sua sorte. 
Ecco cosa è rimasto all’uomo della favola, ecco cosa credono che sia fondamentale: la conquista!


L’eccessiva intraprendenza femminile rischia seriamente di spaventare l’uomo e aggrava la nostra situazione?

Molto spesso la donna si trova soggetta alla poca cavalleria maschile, ne esiste ancora qualcuno, ma i più non si fermano certo ad aprirti la porta o ad aiutarti con la spesa: Quante volte convinte che un uomo ci lasci il passo, abbiamo ricevuto una porta sul viso? Io differenti...

Quindi la donna si è abituata a fare tutto da sé, autogestirsi in ogni cosa e forse accade, senza accorgersi, che sia lei ad aprire la porta all’uomo con lo stupore di quest’ultimo che, inevitabilmente, la definirà “troppo emancipata”.


La donna “troppo emancipata”.  
Una donna in carriera che sa farsi valere che ha sempre la risposta pronta, non si fa offendere e conosce il potere della sua femminilità che sa sapientemente usare in momenti di necessità. 

Ebbene sì, siamo il sesso debole, lunatico e procreatore, fateci almeno utilizzare tutto ciò per trarne vantaggio: il nostro fascino è un’arma? Sì e non vedo dove sia il problema, anzi bisogna sfruttarlo e goderselo!

La donna “troppo emancipata”, nella visione maschile, è una donna arrogante, superba che non chiede mai aiuto e anzi quando lo chiede, perché l’uomo dovrebbe aiutarla? “Hai voluto la parità dei sessi?”. Quante, ma quante volte sento questa frase e, sinceramente, non vale nemmeno la pena di rispondere…

Ad ogni modo, la nostra emancipazione non ci deve essere d’ostacolo, per cui a volte mostrarci per quello che siamo realmente, sensibili e incerte, aiuta sia per la relazione di coppia che per il resto. 

Nessuno ci vieta fin dal primo appuntamento di manifestare all’uomo in questione la nostra disponibilità, ma purtroppo questa potrebbe essere fraintesa. Perché se per noi questo vuol dire: “Ti mostro che non ho problemi ad approcciarmi al sesso come fai tu”, per l’uomo significherà: “Mi concedo, perché non voglio instaurare un legame”. Il che a volte può essere vero, ma altre forse no e del resto a nessuno è dato saperlo, finché non si prova. 

Con questo atteggiamento al primo appuntamento noi estinguiamo nell’uomo il desiderio di conquista, perché tutto è stato troppo semplice e quindi non c’è più gusto a continuare.
Contrariamente, se appunto, rendiamo la conquista divertente e ricca di ostacoli, l’uomo s’addentrerà nella situazione e cercherà di mostrare il suo coraggio e devozione alla battaglia.

In questo potrebbe accadere, che quest’ultimo decida che uno sforzo così elevato, necessiti almeno di un iniziale impegno, di proseguire qualcosa dopo la conquista.
Ovviamente, siamo sempre nel campo delle probabilità, ci sono tante cose che potrebbero accadere: il disinteressamento alla battaglia come la finale conquista che però non porterà al desiderio di proseguire le cose.
Tutto è relativo.

#merendinaclassica

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