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mercoledì 9 marzo 2016

Lei è Erika, il resto scopritelo.

L'ho conosciuta nella sua veste "sportiva che sembri una ragazzina", ma nei suoi occhi ho letto fin da subito una luce di libertà e sensualità.
Il suo corpo le è amico e il suo sorriso conquista tutti i sessi.
Ve la presento, lei è:

"Mi chiamo Erika,
sono più  vicina ai 40 anni che ai 30, ho due bellissimi bambini, un marito e una vita piena di impegni.
Capita a volte che io diventi Madame Zazou, il mio alter ego nello sfavillante mondo del burlesque.




Quello per il burlesque è un amore nato un paio di anni fa quando, in punta di piedi, mi sono decisa a partecipare ad un corso tenuto da una bravissima performer, autoironica e con una marcia in più: Black Pearl

La mia speranza era acquistare coraggio, sicurezza, per mostrarmi agli altri in una versione che non fosse sempre quella della “mammoglie sportiva che sembra una ragazza”

Mi sarei accontentata di sentirmi a mio agio su un paio di tacchi indossando una gonna ma poi…
Lezione dopo lezione mi sono resa conto di essere sbarcata in un mondo dove, inconsapevolmente, la mia barca aveva già trovato un rifugio sicuro da tempo: quello dell’ironia.

Perchè Burlesque è un mix di malizia, ironia, autoironia e sensualità: è un modo divertente e piacevole per gli altri, ma soprattutto PER SE STESSE, di esprimere la propria sensualità senza mai prendersi troppo sul serio.
E’ la possibilità di giocare con la propria personalità scavalcando i limiti che la vita quotidiana ti impone, il tutto accompagnato da musiche di altri tempi, abiti vintage, acconciature retrò, bustini, tacchi e reggicalze.

E così, a suon di provare a camminare sui tacchi come una Miss degli anni ’40, a togliermi le calze in infiniti modi (a me prima assolutamente sconosciuti) slacciando reggicalze con solo due dita, studiando espressioni maliziose a suon di musica di altri tempi ho scoperto di piacermi più di quanto potessi immaginare, e di piacere a molte donne che vengono a vedere le esibizioni del gruppo a cui appartengo: le Anchor Girls.

Si, certo: gli uomini gradiscono i nostri spettacoli, ma da sempre sono le donne le spettatrici più appassionate del burlesque; per i costumi, il trucco, l’atmosfera e per come riusciamo a trasformarci e dimostrare che una donna può sempre stupire.

Il bello del burlesque sta nella sua inaspettata semplicità perché non è altro che un buon intrattenimento vecchio stile: tradizione, classe e divertimento… e una manciata di lustrini e follia.

Alla fine di uno spettacolo torno a casa, ripongo la valigia con gli abiti di scena, metto via le ciglia finte e vado a letto con quel tipo di soddisfazione che ti fa dormire bene: perché ho cercato di essere originale e ho divertito un pubblico, ma mai quanto mi sono divertita io”.






lunedì 1 febbraio 2016

Il mio matrimonio dell’anno

Ebbene sì, arrivati i 30 anni da pochi mesi, arrivano subito le prime responsabilità. 
Un'AMICA molto speciale, compagna di università, di viaggi, di risate e di serate, mi ha comunicato che SI SPOSA!
E che soprattutto…sarò la sua TESTIMONE!


Io felicissima ed euforica per lei e ovviamente per questo mio nuovo “ruolo”! Sarò pronta ad ascoltarla, a consigliarla e ad aiutarla tra fiori, decorazioni, partecipazioni e, soprattutto, preparativi per la festa! ;)
E poi, passato il momento iniziale di sorpresa, iniziano a girarmi per la testa tutti i pensieri del caso.

Primo fra tutti, lo ammetto, il VESTITO
Vi anticipo che il matrimonio sarà a fine luglio e in un piccolo paese del centro-sud! Vi lascio immaginare il CALDO, e non solo! 
Iniziano così le prime ricerche sul web e le prime whatsappate alla mamy che subito mi consiglia posti sconosciuti dove andare a vedere il fatidico vestito! MAH!
Intanto, per non arrivare impreparata al grande appuntamento, ho già iniziato la DIETA! Perché meglio partire avvantaggiati con qualche chilo in meno già dai primi di febbraio!

La CERIMONIA, altro piccolo particolare… il matrimonio sarà di DOMENICA, io arriverò presumibilmente il VENERDÌ e già mi vedo catapultata in visite a parenti e amici, accompagnate da caffè e dolcino (ecco perché meglio sacrificarsi ora) e incontri ufficiali e ufficiosi con parenti stretti, parenti acquisiti da ogni parte d'Europa, amici e testimoni del fortunato SPOSO. Considerate solo che io sono di Milano, figlia unica e i miei parenti si contano davvero sulle dita di una mano! E poi, la SERENATA, questa sconosciuta!

E non parliamo del REGALO, che ovviamente dovrà essere all’altezza del “ruolo”, delle VACANZE, perché ora il quesito è: “ci attacco le due centrali di agosto o torno a Milano e parto dopo?”

E, ultimo, ma non ultimo (ANZI…) le TESTIMONI hanno l’onore  di organizzare 
l’ADDIO AL NUBILATO! Il che è bellissimo, ma vi immaginate organizzarlo quando la sposa vive a TORINO, ma lei e tutte le amiche/parenti sono ABRUZZESI e le due testimoni sono una di MILANO (io) e l’altra di BRINDISI?! 



Vi prego…esperte ed esperti in matrimoni….AIUTATEMI!!! 

#merendinagenerosa

lunedì 30 novembre 2015

Una PORTA che dà LUCE alla SPERANZA delle DONNE | SPORTELLO DONNA

Foto di Pamela Lodolo
C'è uno SPORTELLO con una missione importante a Bresso e Cormano, nell'area Nord di Milano.
È uno SPORTELLO nato nel 2011 dall'IDEA dell'Associazione Mittatron Onlus che opera sul territorio per prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne. 

Uno SPORTELLO che vive grazie alle sue volontarie e alla RETE e al SOSTEGNO delle comunità che lo circondano.
Si chiama SPORTELLO DONNA.
È uno SPAZIO di ascolto, aiuto e accoglienza per le DONNE vittime di violenza.
È un PERCORSO per donne che, accompagnate da altre donne, decidono di affrontare una situazione di disagio per riprendersi in mano la propria vita.
È un PUNTO D'INCONTRO tra persone con culture e ideologie diverse, che mira al confronto e al dialogo.
È un centro di INFORMAZIONE su lavoro, maternità e salute, con consulenze gratuite e supporto di operatori specializzati.
Ma soprattutto è l'OPPORTUNITÀ per tante donne di sorridere ancora, di costruire una nuova esistenza, di dare un futuro migliore ai propri figli.
È il PRIMO PASSO per dimostrare a sé stesse di essere coraggiose.
È la FORZA di riprendersi in mano la propria LIBERTÀ.



Foto di Pamela Lodolo

Noi Merendine abbiamo conosciuto SPORTELLO DONNA grazie alla nostra amica Elena, preziosa VOLONTARIA di questo progetto tutto rosa.
Sabato 28 novembre ho partecipato insieme alle altre Merendine all'incontro - aperitivo organizzato dall'Associazione e ne ho approfittato per saperne di più proprio da Elena, che nel tempo libero ha deciso di sedersi dall'altra parte dello SPORTELLO e accogliere le donne in difficoltà.
Merendina: Che cosa vi ha spinto a diventare volontarie?
Elena: C'è chi tra noi ha deciso di intraprendere questa strada per mettersi alla prova, chi si è trovata qui senza sapere bene cosa avrebbe trovato, chi pensava che aiutare gli altri avrebbe aiutato se stesso, chi per motivi di studio e tirocinio, 
chi perchè non riusciva a restare indifferente davanti alla sofferenza delle donne che incontrava. 
Siamo un gruppo di donne diverse tra loro che va dai 20 agli 80 anni, un gruppo che si confronta e che si arricchisce proprio grazie a queste diversità.

Merendina: Che cosa fa una volontaria di Sportello Donna?
Elena: Ogni giorno entriamo in contatto con la realtà della nostra città e con quelle vicine, e questo ci obbliga ad aprire gli occhi su quello che succede. Veniamo a conoscenza di fatti che sentiti per televisione hanno un valore diverso. Ogni giorno ci rendiamo conto di quanta forza e coraggio ci vogliano per decidere di uscire da certe situazioni. Le storie delle donne che accogliamo ci coinvolgono, ma con la giusta formazione e supervisione diventiamo sempre più in grado di affrontare anche quelle situazioni che non avremmo mai pensato di saper gestire. 

Con il tempo siamo diventate più comprensive, calme ed equilibrate.

Anche se a volte si fa sentire ancora forte dentro di noi la voglia di ribaltare il mondo e ancora ci sembra di non fare abbastanza, nel nostro piccolo sappiamo che abbiamo dato un briciolo di SPERANZA a ogni persona che è entrata dalla porta del nostro SPORTELLO.



Foto di Pamela Lodolo

#info: www.losportellodonna.it
#dove: Via Bologna, 4 - Bresso | Via Leonardo da Vinci, 58 - Cormano
#tel: 02 61455370/371
#per diventare VOLONTARIACLICCA QUI
#Regione Lombardia per le donnewww.nonseidasola.regione.lombardia.it

#merendinagenerosa

Foto di Pamela Lodolo


Foto di Pamela Lodolo

mercoledì 25 novembre 2015

Il principe azzurro ti deve baciare, non picchiare!



Essere una donna libera, non vuole solo dire essere libera di andare a lavorare, di fare la spesa, di accompagnare i figli a scuola, di poter entrare in un negozio, di poter disporre di un conto corrente, di poter guidare una macchina, di poter studiare, leggere un libro o una rivista, di poter telefonare, di disporre di una email, di potersi aprire una pagina facebook, navigare sul web, postando foto in costume, poter entrare da Zara e acquistare un qualsiasi abito scollato o accollato, cucinare, cenare con le amiche, prendere una aereo, mangiare per strada, bere del buon vino, respirare in un prato, fare sport, correre al parco, truccarsi, pettinarsi, ridere, viaggiare, volare, fare il militare, camminare, litigare, mangiare e fare diete, prendere un pullman o una metropolitana, starsene sola in casa, dormire...il tutto senza avere PAURA.
Senza aver paura di innamorarsi, di non amare più, di parlare, di urlare, di pensare, di muoversi, di mangiare, di digiunare, di correre, di uscire di casa, di stare in casa...
Senza avere paura di essere LIBERA.

E ricordati il principe azzurro ti deve baciare, 
non picchiare!

Il 25 novembre le Nazioni Unite, l’Italia e il mondo intero commemorano la 
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Sabato noi merendine incontreremo i volontari di Sportello Donna progetto associativo che si fonda sulla convinzione che la donna, anche se maltrattata e in situazione di disagio, abbia dentro di sé la capacità di progettare il futuro e le risorse per uscire dalla violenza, riappropriandosi della propria identità e riprendendo in mano la propria vita. Questo percorso è lungo e difficile: affrontato insieme ad altre donne può diventare più facile.