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lunedì 30 novembre 2015

Una PORTA che dà LUCE alla SPERANZA delle DONNE | SPORTELLO DONNA

Foto di Pamela Lodolo
C'è uno SPORTELLO con una missione importante a Bresso e Cormano, nell'area Nord di Milano.
È uno SPORTELLO nato nel 2011 dall'IDEA dell'Associazione Mittatron Onlus che opera sul territorio per prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne. 

Uno SPORTELLO che vive grazie alle sue volontarie e alla RETE e al SOSTEGNO delle comunità che lo circondano.
Si chiama SPORTELLO DONNA.
È uno SPAZIO di ascolto, aiuto e accoglienza per le DONNE vittime di violenza.
È un PERCORSO per donne che, accompagnate da altre donne, decidono di affrontare una situazione di disagio per riprendersi in mano la propria vita.
È un PUNTO D'INCONTRO tra persone con culture e ideologie diverse, che mira al confronto e al dialogo.
È un centro di INFORMAZIONE su lavoro, maternità e salute, con consulenze gratuite e supporto di operatori specializzati.
Ma soprattutto è l'OPPORTUNITÀ per tante donne di sorridere ancora, di costruire una nuova esistenza, di dare un futuro migliore ai propri figli.
È il PRIMO PASSO per dimostrare a sé stesse di essere coraggiose.
È la FORZA di riprendersi in mano la propria LIBERTÀ.



Foto di Pamela Lodolo

Noi Merendine abbiamo conosciuto SPORTELLO DONNA grazie alla nostra amica Elena, preziosa VOLONTARIA di questo progetto tutto rosa.
Sabato 28 novembre ho partecipato insieme alle altre Merendine all'incontro - aperitivo organizzato dall'Associazione e ne ho approfittato per saperne di più proprio da Elena, che nel tempo libero ha deciso di sedersi dall'altra parte dello SPORTELLO e accogliere le donne in difficoltà.
Merendina: Che cosa vi ha spinto a diventare volontarie?
Elena: C'è chi tra noi ha deciso di intraprendere questa strada per mettersi alla prova, chi si è trovata qui senza sapere bene cosa avrebbe trovato, chi pensava che aiutare gli altri avrebbe aiutato se stesso, chi per motivi di studio e tirocinio, 
chi perchè non riusciva a restare indifferente davanti alla sofferenza delle donne che incontrava. 
Siamo un gruppo di donne diverse tra loro che va dai 20 agli 80 anni, un gruppo che si confronta e che si arricchisce proprio grazie a queste diversità.

Merendina: Che cosa fa una volontaria di Sportello Donna?
Elena: Ogni giorno entriamo in contatto con la realtà della nostra città e con quelle vicine, e questo ci obbliga ad aprire gli occhi su quello che succede. Veniamo a conoscenza di fatti che sentiti per televisione hanno un valore diverso. Ogni giorno ci rendiamo conto di quanta forza e coraggio ci vogliano per decidere di uscire da certe situazioni. Le storie delle donne che accogliamo ci coinvolgono, ma con la giusta formazione e supervisione diventiamo sempre più in grado di affrontare anche quelle situazioni che non avremmo mai pensato di saper gestire. 

Con il tempo siamo diventate più comprensive, calme ed equilibrate.

Anche se a volte si fa sentire ancora forte dentro di noi la voglia di ribaltare il mondo e ancora ci sembra di non fare abbastanza, nel nostro piccolo sappiamo che abbiamo dato un briciolo di SPERANZA a ogni persona che è entrata dalla porta del nostro SPORTELLO.



Foto di Pamela Lodolo

#info: www.losportellodonna.it
#dove: Via Bologna, 4 - Bresso | Via Leonardo da Vinci, 58 - Cormano
#tel: 02 61455370/371
#per diventare VOLONTARIACLICCA QUI
#Regione Lombardia per le donnewww.nonseidasola.regione.lombardia.it

#merendinagenerosa

Foto di Pamela Lodolo


Foto di Pamela Lodolo

mercoledì 28 ottobre 2015

IL NEGOZIO DI CHIACCHIERE

#spazio alla lettura

Il negozio di chiacchiere di Massimiliano è il luogo comune e centrale dei due romanzi di Fausto Brizzi: CENTO GIORNI DI FELICITA' e SE MI VUOI BENE.



"M'infilai in un vicolo dietro piazza Venezia e mi fermai incuriosito davanti a un negozietto con una strana insegna dipinta a mano, come quelle di una volta: CHIACCHIERE". 



... ... ... quello non era un vero negozio. Era un posto speciale". (da SE MI VUOI BENE).
Sì, un posto veramente unico, di fatto la casa di Massimiliano, un poliziotto in pensione che ha deciso di aprire a tutti la sua piccola dimora al pian terreno ed accogliere chiunque avesse bisogno di compagnia.


Qui capita per caso Lucio il protagonista di CENTO GIORNI DI FELICITA'.
Perchè cento giorni? Perchè sono i giorni che i medici ritengono Lucio abbia ancora a disposizione. Nel primo capitolo del libro Lucio descrive i tre giorni più importanti della sua vita: quello in cui è stato concepito, quello in cui ha chiesto a Paola di sposarlo e quello in cui è morto. "Questa è la storia di come ho vissuto gli ultimi cento giorni della mia permanenza sul pianeta Terra in compagnia dell'amico Fritz. E di come, contro ogni previsione e logica, siano stati i giorni più felici della mia vita."
L'amico Fritz è il brutto male che ha colpito Lucio e sì, l'argomento è certamente drammatico, ma Lucio questi cento giorni se li vive alla grande, con le persone che ama e con un grande obiettivo: farsi perdonare da Paola per uno stupido tradimento che ha incrinato rovinosamente il loro rapporto.
E' una lettura triste? NO! anche se qualche lacrima la si versa. Il libro è ironico, semplice, a tratti amaro ma dove emergono chiari i valori importanti: la famiglia - Lucio ha due figli meravigliosi, Lorenzo e Eva, ai quali vuole lasciare il miglior ricordo possibile-  e l'amicizia, sia quella di vecchia data con Umberto, Corrado e Oscar, il suo mitico suocero pasticcere e fornitore ufficiale di ciambelle fritte, che quella nata da poco con Massimiliano, per l'appunto, e Giannandrea, un habituè del negozio di chiacchiere.
Proprio questi ultimi due personaggi li ritroviamo in SE MI VUOI BENE.
Si puo' dire infatti che il libro entra nel vivo nel momento in cui Diego, il protagonista, mette piede nel negozio di chiacchiere di Massimiliano.
Fino a quel momento abbiamo conosciuto Diego, avvocato di discreto successo, separato con due figli, fortemente DEPRESSO. Questo suo stato d'animo arriva all'apice perchè le persone alle quali chiede aiuto quando comincia a stare male, le persone, quindi, alle quali vuole bene e che sono a lui più care, sottovalutano il suo malessere lasciandolo solo.
La svolta a questo suo status, anzi a questo suo male di vivere, gliela dà proprio Massimiliano quando gli dice "La cosa difficile non è voler bene a qualcuno, ma fargli del bene. C'è una sottile ma fondamentale differenza". In altre parole, i tuoi amici ti hanno lasciato solo, non hanno capito, ma tu, alle persone a cui vuoi bene, hai veramente mai fatto del bene?? Diego si illumina! Decide, con l'aiuto dei suoi nuovi amici, di adoperarsi veramente per i suoi cari, cercando, spesso goffamente, di risolvere i loro problemi o superare le loro paure.
Sarà un susseguirsi di gaffe, di rocamboleschi scivoloni e di errori che mettono anche a rischio un'amicizia a lui carissima.
Si risolverà tutto? Ci sarà il lieto fine?
Posso dirvi che l'ho letto col sorriso.
Anche con questo libro Brizzi ha dato SPAZIO all'ironia ed alla simpatia dei personaggi ai quali inevitabilmente ci sentiamo legati e accomunati. Scorrevole e simpatico.
DA LEGGERE IN SEQUENZA, perchè troverete che ci sono altri dettagli e personaggi che accomunano le due storie.


#merendinasostanziosa
 

giovedì 4 dicembre 2014

Le amiche di una vita

Le amiche che ti hanno visto tutti i tagli di capelli
Le amiche che ti hanno visto tutti i colori di capelli
Le amiche che si ricordano tutti i tuoi fidanzati
Le amiche che saprebbero raccontare la tua vita meglio di come la potresti raccontare tu
Le amiche con cui hai condiviso vestiti, trucchi, vacanze e segreti
Le amiche nel bene e nel male
Le amiche in salute e in malattia
Le amiche che sorridono e che piangono
Le amiche che si sposano e si separano
Le amiche che fanno figli e anche no
Le amiche e molto motlo motlo di più
Le amiche di una vita.