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martedì 22 marzo 2016

L’uomo teorema del ritorno - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l’uomo teorema del ritorno


Il teorema del ritorno è quel particolare effetto, tale per cui, un uomo del passato con grave difficoltà dimenticato e superato, si ripresenta a noi, cercando di imporsi nuovamente sulle nostre vite, come se il tempo non fosse trascorso.
Tendenzialmente, perché il teorema si possa applicare, il ritorno deve essere collegato a una precedente fuga del tutto ingiustificata e mai compresa dal genere femminile.
Si potrebbe semplificare così: la fuga sta al ritorno, come il ritorno sta alla fuga.
Il teorema entra in pratica solo quando le donna riacquisisce serenità e sta godendo di un ottimo periodo sentimentale. Se quest’ultima si trovasse nella sua fase single, nessuno penserebbe di tornare da lei.
Cerchiamo di analizzarne il senso.

L’uomo in questione non è stato in grado di affrontare la donna e ha deciso di darsi alla fuga. Questo può avvenire in due modi: o come “l’equazione” conquista e poi fugge o, diversamente, inizia una “relazione” che terminerà senza un senso logico e che per l’impatto creato resterà viva per molto tempo nella mente femminile.
Mentre voi vi ricorderete di lui come una persona inconsistente, egli serberà di voi un meraviglioso ricordo, inconsapevole del male procurato.
A tal ragione e con questo pensiero nella mente, una volta scoperto che vi sarete ristabilite e che starete vivendo una nuova storia d’amore, lontane dal suo fantasma, egli ricomparirà per “segnare” quello che considererà essere il proprio territorio.
Tuttavia, la donna, seppur felice, quando vedrà ai suoi piedi “l’uomo del ritorno”, avrà la tendenza ad abbandonare tutto per lui, in nome di quel qualcosa che non è mai potuto evolversi come avrebbe dovuto. 
Il problema con quest'uomo è la “questione della sinergia: per un modo o per l’altro non c’è mai stata compatibilità e sintonia tra l’uomo e la donna in questione, hanno vissuto sempre in tempi differenti, cercandosi sempre, ma non trovandosi mai. Proprio per questo l’effetto del ritorno scuote la donna e il suo equilibrio ricercato e ristabilito con fatica.
Quest’uomo difficilmente si fermerà, sarà sempre in movimento e diverrà un vero e proprio teorema del ritorno, da imparare a conoscere e quindi da evitare.

#merendinaclassica

venerdì 11 marzo 2016

L’uomo dei “se” e dei “ma” - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l’uomo dei “se” e dei “ma”

È l’uomo che inizierà una relazione consapevole del fatto che questa non porterà a nulla di serio, né potrà evolversi in un "e vissero felici e contenti". 
Relazionandosi con la donna in questione, quest’uomo la riempirà di bellissime parole e alimenterà le sue speranze per una "vita insieme".

Nella sostanza però le nega un possibile futuro con lui e le racconta una realtà parallela, di come sarebbe “se” lui potesse, “se” ci fosse la possibilità, “ma” purtroppo non è così. 
Tutto ciò, naturalmente, in un arco di tempo molto esteso, in cui i suoi “se” e “ma” gli faranno guadagnare tempo. 
Questo stimolerà la fantasia della donna e il suo lato disneyano, per cui, seppur consapevole della realtà, cadrà irrimediabilmente nella trappola. 

In questa situazione paradossale, non bisognerà ritenere per forza l’uomo consapevole del danno provocato, possiamo credere che egli sia davvero in uno stato confusionale, ma ad ogni modo a tutto c’è un limite. 
Se quest’ultimo decidesse di prendersi le sue responsabilità, va da sé che non potrebbe continuare a vivere una realtà fittizia e alimentare false speranze. 
Egli passerà dallo stato di tragedia pura: in cui abbandonerà l’avventura definendosi “cadavere della sorte”allo stato iniziale: un portatore sano carico di “se” e di “ma”. 














#merendinaclassica

venerdì 4 marzo 2016

L'uomo mestruato - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l'uomo mestruato

Se la donna si è “troppo emancipata”, l’uomo, viceversa, si è fatto travolgere dal ciclo femminile!
Quanti, ma quanti uomini che s’incrociano per strada ci stordiscono, non certo per il loro fascino, ma per il loro profumo. 
Quanti uomini, mentre passeggi, noti che si specchiano nella vetrina di un negozio e si sistemano la pettinatura?!
Quanti hanno un guardaroba di capi in tinta! 
L’uomo mestruato sarà soggetto a paranoie e isterie, avrà delle vere e proprie manie, la perfezione prima d’ogni altra cosa! L’indumento che lo caratterizzerà sarà la camicia, ne avrà a migliaia, ognuna sapientemente distribuita nell’armadio, ops scusate, cabina guardaroba, catalogate per colore e consistenza.
Se una volta l’uomo vero, il reale lavoratore, lo si distingueva dalle mani forti e robuste, quest’uomo lo sarà per l’opposto: mani vellutate e unghie curate, tutto con estrema precisione.
Qualsiasi cosa sarà curata nel dettaglio, niente verrà lasciato al caso. Inoltre, sarà soggetto a vere e proprie paranoie femminili. 




L’uomo mestruato quando incontrerà una ragazza, viaggerà subito con la fantasia immaginando di stare con lei e scandendo i giorni di questa relazione fittizia. 
Insomma, non dico che immaginerà il suo matrimonio, ma non siamo tanto lontani da questo punto.
Inoltre, parlare con lui sarà sempre più complicato: bisognerà dosare le parole, al fine di non turbare il suo animo! Una parola fuori posto ed egli scatterà di rabbia insultando l’interlocutore per l’insolenza fatta.
Ammettiamolo: il desiderio estremo di quest’uomo nel comunicare a cicli lunari con Madre Natura, è manifesto e senza alcuna speranza.
Questa tipologia di uomo spaventerà la donna, in quanto una delle poche sicurezze acquisite sarà quella della semplicità e noncuranza del genere maschile.
La capacità di quest’uomo di immaginarsi avvenimenti futuri, senza nessun fondamento, lo renderà sognatore e soggetto a repentini cambiamenti di umore.
Lunatico, si prefiggerà alcuni schemi mentali definiti da se stesso che la donna in questione dovrà assecondare, requisiti che dovrà avere, obblighi a cui dovrà ottemperare.
Qualora qualche donna entrasse in contatto con questa tipologia d’uomo, si faccia un esame di coscienza e una volta soggetta al ciclo lunare, mostri pazienza e gratitudine per l’uomo medio.

#merendinaclassica

venerdì 26 febbraio 2016

Le cellule impazzite del sistema - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con le cellule impazzite del sistema

Chi sono le cellule impazzite del sistema?
Cellule impazzite: sono definiti quegli uomini i cui atteggiamenti sfiorano l’orlo della follia, i cui comportamenti sono inspiegabili al genere umano e non si possono ricondurre a nessun trauma pregresso.
A capo di questa ripida piramide, si trova la genesi delle cellule impazzite: l’uomo seduttore, egocentrico, maschilista e trasformista.
Potenzialmente apparirà come l’uomo perfetto, in grado di grandi slanci, entusiasta e simpatico, insomma l’uomo che tutte desidererebbero! Quest’uomo da “mille ed una notte”, sarà sempre impeccabile e all’altezza della situazione, non solo, piacerà a tutti a comprova del fatto che vi convincerete di aver fatto l’affare della vostra vita.
Le cose però non stanno proprio così…

La sua relazione con una donna può esistere solo se rispetta degli schemi mentali che lui solo si è costruito, delle sorte di “regole della relazione” che gli permetteranno di sentirsi bene con se stesso, impedendo così che i suoi sguardi si concentrino altrove.
Vi assicuro che questa è una testimonianza reale!
Le regole: 
1. dovrà, come minimo, dormire una volta a settimana con la propria donna, sentirla vicino a sé, in modo da poter soddisfare i suoi problemi di insicurezza, e per poterle raccontare i suoi affanni e le sue ansie. 
2. mantenere un certo numero di amplessi sessuali che non potranno e non dovranno diminuire né con gli anni né con le stagioni, questa mancanza sarà per lui inaccettabile, 
per cui per reprimere i suoi istinti si vedrà costretto a guardare altrove…
3. la sua ragazza deve essere emancipata, ma non troppo, bella e accattivante, senza grilli per la testa. 
4. deve voler aspirare ad una posizione sociale se non eccellente, piuttosto buona e desiderare una relazione stabile e con futuro (poco importa se poi lui deciderà di dedicarsi a qualche altra donna, nei suoi momenti di debolezza…).
5. deve essere inferiore a lui per livello sociale e culturale: deve racchiudere in sé la leggerezza tipica della stupidità e l’intelligenza della persona colta, senza eccellere. Tutto al fine di lasciar primeggiare l’uomo all’interno della relazione. Quest’ultimo dovrà essere un maestro per lei che la condurrà sulla giusta strada grazie ai suoi insegnamenti.
6. i momenti di crisi non possono e non devono essere contemplati! 




Nel momento in cui il suo schema accuserà un abbassamento di tono, egli si vedrà costretto a ricercare il piacere altrove: conquistare una ragazza, farla sentire la più bella e desiderata, concludere con lei per poi dimenticarla e poter tornare alla sua relazione “ufficiale” che rientrerà nei canoni prestabiliti. Questa relazione beneficerà dell’avventura clandestina e solo grazie ad essa potrà esistere e continuare...
Inoltre quest’uomo non porrà mai fine ad una relazione, mai e poi mai, se non troverà prima qualcosa di migliore con cui sostituirla o, diversamente, se non sarà la donna in questione ad abbandonarlo del tutto.

La sua necessità di conquista gli sarà molto chiara: non riuscirà a stare senza una donna, si definirà, in alcuni momenti di lucidità, un “malato d’amore”, incapace di vivere senza di loro.
Più ardua sarà la conquista e meglio sarà: donne impegnate e donne disinteressate saranno per lui essenza vitale, un obiettivo da raggiungere e colpire per soddisfare la sua voglia di conquiste impossibili, il suo Ego. 
Si creerà dei veri e propri “film mentali” in cui vivrà il momento della conquista e del tradimento. Più la situazione sarà complessa e più sarà appagato nella riuscita dei suoi intenti.

Da questa tipologia di uomo complesso che comunque è consapevole dei propri problemi e che cerca in questo viaggio senza capo né coda di migliorarsi e cambiare, nascono le diverse cellule impazzite!




#merendinaclassica

mercoledì 24 febbraio 2016

HO SPOSATO UNA VEGANA - una storia vera, purtroppo



Mi è caduto un mito!
Sì, forse un filo esagerata come affermazione ma per me che ho sempre adorato Fausto Brizzi sia come regista che come scrittore (andate a rivedere il mio post sui romanzi "Cento giorni di felicità" e "Se mi vuoi bene") la lettura del suo ultimo libro "Ho sposato una vegana" mi ha, come dire...., lasciata senza parole.
Sia chiaro non è un giudizio su come è scritto il libro, anzi in quello Brizzi è sempre fantastico e la sua ironia è dirompente (il sottotilo infatti è: una storia vera, purtroppo), ma quello che mi ha veramente spiazzata è che Brizzi si sia innamorato della protagonista del libro!
Mi spiego.
In questo romanzo Brizzi racconta della sua storia d'amore con l'attuale moglie Claudia Zanella, dal loro primo incontro fino ai primi anni dopo il loro matrimonio, quando scoprono di aspettare una bambina.
La bellissima Claudia (e sul fatto che sia bella non c'è dubbio... forse un filo emaciata ma indubbiamente bella) viene descritta come una tiranna, prepotente, autoritaria, estremista vegana.
Cioè i fanatici vegani della peggior specie.
Tolleranza: MENO DI ZERO!
La famosa frase "l'amore è cieco" o meglio ancora "agli uomini piacciono le rompipalle" direi che riassume in poche parole il succo del libro.
Perchè ragazzi, è vero che ridurre il consumo di carne (nel caso di specie eliminare in toto) giova alla salute ma è anche vero che se la tua fidanzata che abitualmente BRUCA l'erba dal vaso del terrazzo per evitare che tagliandola si disperdano le proprietà nutritive, (cosa che peraltro dovrebbe far svanire nel giro di un click ogni e qualsivoglia libido nei suoi confronti) ti costringe a fare altrettanto e tu ne continui ad essere innamorato, vuol dire che sei come minimo masochista!

La signora Claudia arriva a dire che preferirebbe trovare Fausto a letto con una bionda che sapere che si è "scrofanato" un piatto di spaghetti cacio e pepe! 
Frase, a mio parere, che si commenta da sola...
Capisco le buone intenzioni ed i principi che muovono Claudia ma trovo che gli eccessi ed in questo caso gli estremismi siano SEMPRE sbagliati. Alle cose ci si può arrivare anche per gradi e senza umiliare e tiranneggiare gli altri.

Nel libro Fausto viene sottoposto ad una settimana di digiuno forzato, messo alla gogna quando osa  fare uno sgarro alla dieta erbivora che gli viene imposta dall'oggi al domani, costretto a mettersi una pappetta in testa (ideata da Claudia) per evitare che aumenti il diradamento dei suoi capelli - si perchè Claudia, la profonda e sensibile Caludia, lo ha già avvisato che gli uomini calvi per lei sono inaccettabili - che non solo gli macchia il cuoio capelluto e parte della fronte, costringendolo lontano dal lavoro per un paio di settimane, ma poichè l'intruglio malefico lascia un odore sgradevole di uovo marcio, Fausto viene relegato da Claudia a dormire sul divano.
Come si suol dire: LA VERA ESSENZA DELL'AMORE!
Eppure Brizzi ,non solo  la ama alla follia, ma se la sposa!!! PERCHÉ???
Ma poi, abbiamo la certezza matematica che il regime di vita imposto da Claudia sia quello giusto?
Siamo proprio sicuri che l'uomo sia erbivoro????
Io qualche riserva ce l'ho, per quanto  sia convinta che il consumo di carne debba essere drasticamente ridotto. 
L'apice del libro si raggiunge quando Claudia scopre di essere incinta ed il suo primo pensiero è trovare una pediatra vegana! La bimba, il cui nome verrà ovviamente scelto solo da Claudia, sarà cresciuta a erba, cereali, latte di soia e al massimo del pesce azzurro ogni tanto e, inutile dirlo, sarà allattata da Claudia fino ai 18 mesi...
Credetemi, io che sono mamma e amo incondizionatamente mia figlia e che trovo che il rapporto esistente tra una mamma ed il proprio bambino nel primo anno di vita sia unico e viscerale, posso dire con serenità che un bambino che già cammina, anzi che corre (a 18 mesi corrono), parla, ha i denti, gioca a palla e che però si attacca al seno della mamma per fare merenda, qualche problemino a livello psicologico ce l'avrà.
Va bhe, ma questa è psicologia spicciola. Lasciamo che sia la pediatra vegana a valutare...
Infine, un pensiero su tutti: "ma un'infanzia intera SENZA NUTELLA, non è un crimine???"
Pensaci caro Fausto...   

venerdì 19 febbraio 2016

L’incidenza dei cicli lunari - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l’incidenza dei cicli lunari 

Il momento peggiore sia per una relazione che per un corteggiamento è l’arrivo dell’incidenza del ciclo lunare dove noi donne, ammettiamolo, ci trasformiamo radicalmente diventando un concentrato di rabbia, frustrazione e perché no, a volte, di pianti.

Qualsiasi cosa sia andata storta in questo periodo del mese ritornerà a tutti gli effetti, saremo come l’ubriaco con la sbornia triste, solo che non durerà una notte.
Molto spesso, soprattutto se all’inizio della relazione, è meglio darsi per assenti in questo periodo, al fine di salvaguardare quanto creato in tempi non sospetti.
Perché è pur vero che a volte, prendiamone atto, l’uomo vorrà dimostrarsi galante e gentile, ma noi fraintenderemo tutto in preda ai più deliranti ormoni.

In queste occasioni il panico che assalirà il soggetto maschile sarà totale. 
Egli è abituato a relazionarsi con una persona più o meno stabile che fa determinati ragionamenti, ma ecco che da un giorno all’altro ci sarà un cambio d’identità! Naturalmente quest’ultimo si troverà incapace di gestire una tale situazione e a volte, erroneamente, accadrà che prenda in giro la donna per il suo eccessivo comportamento. 
Insomma, in questi casi all’uomo converrebbe chiudersi in un silenzio manifesto, assecondare la donna in ogni sua necessità, come dire: stare ai margini ed evitare di farsi notare. 
Tuttavia, seppure solitamente il soggetto maschile non provi piacere nel discutere ed affrontare temi troppo impegnativi, ecco che nel periodo dell’incidenza lunare femminile, il suo Ego lo invoglierà a indagare e parlare, a voler fare e aiutare. Tutto ciò sarà un grave errore: la donna non solo non apprezzerà, ma si accorgerà di questo repentino cambiamento che non leggerà in senso positivo, tutt’altro…
In questi momenti, la soluzione migliore è la solitudine.
Del resto possiamo sempre addurre dalla nostra parte Madre Natura.

In sintesi possiamo porre la questione su un senso poetico e “metafisico”: la nostra variabilità è data dall’incidenza della luna nella nostra vita, nessuno può comprendere questo oltre a noi. 
Ridurre tutto all’isteria è una soluzione semplicistica adottata dall’uomo che, giustamente, vedendo il mondo in bianco e nero, non può comprendere cosa realmente accada.
In quei periodi noi diventiamo la variabilità, siamo bombardate da stati d’animo differenti e anche la miglior “donna emancipata” soccomberà a questo stato fisico e mentale. 
Può capitare che aprendo il frigorifero ci cada qualcosa, poiché, si sa, diventiamo anche maldestre, e questo provochi in noi un pianto senza sosta. 
C’è chi si rifugia nei dolci e chi in film romantici, insomma diventiamo l’opposto di quel che siamo.

Se infatti l’uomo già ritiene la donna strana e incomprensibile di per sé, immaginate sotto l’influenza lunare! Sarà una situazione incomprensibile, una mina con la miccia sempre accesa pronta a scoppiare quando meno se lo si aspetta.
Il terrore che coglie l’uomo in questi periodi viene ricondotto ad uno stato di confusione e incapacità d’azione: ogni passo falso potrebbe innescare la bomba
La cosa peggiore che possa capitare è che in una scena di isteria acuta, l’uomo ti guardi come un cucciolo di San Bernardo e nel silenzio totale asserisca: Sei in quel periodo, vero?”. Ecco chiedere alla donna, anzi renderle manifesto il suo stato fisico, decisamente farà scoppiare la miccia

Se la donna può essere giustificata dall’incidenza del ciclo lunare, questo non può accadere per l’uomo.
C’è una categoria di uomini che può essere definita come uomo mestruato
Chi sono? ne parleremo molto presto...

#merendinaclassica

venerdì 12 febbraio 2016

Tutto è relativo! - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con... la relatività

Vorrei soffermarmi su questo concetto: la relatività è davvero qualcosa al di fuori dal nostro controllo, perché di fatto quello che possiamo credere non è detto che sia condiviso con gli altri, con il nostro uomo in particolare. 

È un po’ come i gusti per il cibo, c’è chi assaggiando un piatto lo definisce insipido e chi troppo speziato, eppure il piatto è il medesimo…
Per un rapporto di coppia, la situazione è la stessa.

A mio parere la questione si può riassumere così: l’uomo vede in bianco e nero, la donna in scala di grigi.
Per l’uomo le sfumature non esistono, sono una perdita di tempo, una cosa ridicola inventata da noi donne.


Se una relazione inizierà a diventare complicata e seminata da litigi, l’uomo, il più delle volte, sceglierà di rinunciarci; non vi sarà altra soluzione che abbandonare qualcosa di bello che ormai non lo è più. Naturalmente, l’idea di discutere e affrontare il problema sarà qualcosa che non verrà neanche presa in considerazione. Tuttavia una volta discusso, si noterà che la difficoltà che sembrava insormontabile e tale da dover abbandonare ogni cosa, altro non sarà che una diversità di pensiero e malintesi, qualche compromesso et voilà tutto si aggiusterà.
A riprova del fatto di come tutto sia relativo: non si può avere la sicurezza delle azioni altrui né che non vi sia una via d’uscita, le cose si sistemano sempre perché le sfumature esistono, basta essere in grado di percepirle ed adattarle a noi.

Tuttavia, la relatività non risparmia, naturalmente, neanche le donne.
Ammettiamo che a volte siamo davvero troppo sicure di ciò che diciamo, di quello che pensiamo anche in relazione all’uomo. 
A volte siamo certe che il nostro uomo stia pensando una determinata cosa e non vogliamo ammettere che, in realtà, ci stiamo sbagliando.
Quindi speroniamo la nostra causa, litighiamo per mantenere viva la nostra idea, a chi ci contraddice rispondiamo a tono, non contempliamo un’opinione diversa dalla nostra. 
Accade che a volte non solo la relatività, ma anche la realtà ci metta a conoscenza dell’erroneità della nostra opinione e che tutto ciò ci venga svelato dall’uomo che porta con sé prove schiaccianti della sua ragione.

Le linee da seguire saranno due: ammettere che abbiamo sbagliato o proseguire imperterrite.
Potremmo, ad onor del vero, asserire che la scelta sarà sempre la seconda. 

Nessuna di noi ammetterà così facilmente di essere stata tratta in inganno, perché ciò significherebbe assistere all’esaltazione dell’uomo che, per una volta nella vita, potrebbe togliersi la soddisfazione di dirvi quelle tre parole che si sente ripetere sempre: “Te l’avevo detto”.
Quindi vagliata la seconda ipotesi, la donna procederà nel sostenere la sua idea, nonostante la consapevolezza dell’erroneità, articolerà frasi senza senso, senza abbandonare così il campo, provando almeno a lottare. 

Cosciente del fatto che l’uomo dopo poco non potrà più ascoltare le mille parole dette al secondo che, naturalmente verranno pronunciate sempre più veloci per creare confusione, la donna auspicherà che quest’ultimo abbandoni l’impresa, sopraffatto da più discorsi e dal tono di voce femminile che gli sarà ormai entrato in ogni angolo della mente.

In conclusione può accadere che l’uomo, sapendo comunque di aver ragione, bombardato da parole e discorsi al secondo, traballi nelle sue certezze e come sempre ci dia ragione, per sfinimento. 
Può però succedere che egli, consapevole di cosa va incontro, decida di sostenere la battaglia e rimanere concentrato su l’obiettivo finale: Il “te l’avevo detto”. 
In tal caso, donne, potrebbe accadere l’inevitabile, potreste perdere e ammettere di non avere ragione. 

Una volta ammesso l’errore, per uscirne con classe, suggerirei di mettere al corrente l’uomo che non è colpa vostra, ma che siete sotto l’influenza del ciclo lunare e visto che loro non possono neanche capire cosa significhi, ci lascino vagheggiare e la smettano di ripetere che hanno ragione, perché abbiamo mal di testa.














#merendinaclassica

venerdì 5 febbraio 2016

L’iniziativa che…uccide - #iononhoparole

#spazio alla lettura

#merendinaclassica alla prese con l'iniziativa che... uccide

Ebbene sì, siamo in un secolo di emancipazione, il femminismo ormai è dato per certo, le donne sono sempre più intraprendenti e in carriera, piene d’iniziativa, forse troppa.
È la troppa iniziativa che uccide la nascita di una relazione! Deve essere l’uomo a fare la prima mossa, lui a corteggiare e pensare d’avere in mano la situazione, anche se magari, nella realtà dei fatti, non è così!
Diciamolo, per pur semplice, l’uomo comunque ha bisogno delle sue sicurezze e se a noi le favole ci hanno fatto credere al principe azzurro, viceversa il loro emblema è sempre stato il guerriero, colui che porta in salvo la fanciulla e decide della sua sorte. 
Ecco cosa è rimasto all’uomo della favola, ecco cosa credono che sia fondamentale: la conquista!


L’eccessiva intraprendenza femminile rischia seriamente di spaventare l’uomo e aggrava la nostra situazione?

Molto spesso la donna si trova soggetta alla poca cavalleria maschile, ne esiste ancora qualcuno, ma i più non si fermano certo ad aprirti la porta o ad aiutarti con la spesa: Quante volte convinte che un uomo ci lasci il passo, abbiamo ricevuto una porta sul viso? Io differenti...

Quindi la donna si è abituata a fare tutto da sé, autogestirsi in ogni cosa e forse accade, senza accorgersi, che sia lei ad aprire la porta all’uomo con lo stupore di quest’ultimo che, inevitabilmente, la definirà “troppo emancipata”.


La donna “troppo emancipata”.  
Una donna in carriera che sa farsi valere che ha sempre la risposta pronta, non si fa offendere e conosce il potere della sua femminilità che sa sapientemente usare in momenti di necessità. 

Ebbene sì, siamo il sesso debole, lunatico e procreatore, fateci almeno utilizzare tutto ciò per trarne vantaggio: il nostro fascino è un’arma? Sì e non vedo dove sia il problema, anzi bisogna sfruttarlo e goderselo!

La donna “troppo emancipata”, nella visione maschile, è una donna arrogante, superba che non chiede mai aiuto e anzi quando lo chiede, perché l’uomo dovrebbe aiutarla? “Hai voluto la parità dei sessi?”. Quante, ma quante volte sento questa frase e, sinceramente, non vale nemmeno la pena di rispondere…

Ad ogni modo, la nostra emancipazione non ci deve essere d’ostacolo, per cui a volte mostrarci per quello che siamo realmente, sensibili e incerte, aiuta sia per la relazione di coppia che per il resto. 

Nessuno ci vieta fin dal primo appuntamento di manifestare all’uomo in questione la nostra disponibilità, ma purtroppo questa potrebbe essere fraintesa. Perché se per noi questo vuol dire: “Ti mostro che non ho problemi ad approcciarmi al sesso come fai tu”, per l’uomo significherà: “Mi concedo, perché non voglio instaurare un legame”. Il che a volte può essere vero, ma altre forse no e del resto a nessuno è dato saperlo, finché non si prova. 

Con questo atteggiamento al primo appuntamento noi estinguiamo nell’uomo il desiderio di conquista, perché tutto è stato troppo semplice e quindi non c’è più gusto a continuare.
Contrariamente, se appunto, rendiamo la conquista divertente e ricca di ostacoli, l’uomo s’addentrerà nella situazione e cercherà di mostrare il suo coraggio e devozione alla battaglia.

In questo potrebbe accadere, che quest’ultimo decida che uno sforzo così elevato, necessiti almeno di un iniziale impegno, di proseguire qualcosa dopo la conquista.
Ovviamente, siamo sempre nel campo delle probabilità, ci sono tante cose che potrebbero accadere: il disinteressamento alla battaglia come la finale conquista che però non porterà al desiderio di proseguire le cose.
Tutto è relativo.

#merendinaclassica

mercoledì 3 febbraio 2016

Se " Te lo dico sottovoce " fosse un film...

Come avevo anticipato nell'ultimo post, quando ho letto 
Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali, ho pensato che fosse una storia perfetta per farne un film!
Ho subito iniziato ad immaginare a quali attori avrei affidato i vari ruoli. 
Mi sono concentrata sugli attori italiani e il cast del mio film lo vorrei così:

MIA: Isabella Ragonese
FIAMMA: Carolina Crescentini
ALBERTO: Alessandro Preziosi
DIEGO: Luca Argentero
ANTONIO: Giampaolo Morelli
MADRE DI MIA: Anna Galiena
PADRE DI MIA: Giancarlo Giannini
SORELLA DI MIA: Cristiana Capotondi


A mio modesto parere questo cast è perfetto!


A questo punto inviterei i nostri lettori a dire la loro.
Condividete le mie scelte? Sostituireste qualcuno dei miei attori?
Dai scatenate la fantasia e SPAZIO ALLE IDEE!!

#merendinasostanziosa









mercoledì 20 gennaio 2016

Te lo dico sottovoce

#spazio alla lettura

Prendete l'amore sconfinato per gli animali, aggiungete una bella dose di romanticismo, un pizzico di fortuna, un pizzico di Sfortuna, shakerate con altruismo, dedizione ed un cuore carico d'amore ed otterrete il cocktail perfetto, quello creato da Lucrezia Scali nel suo romanzo "Te lo dico sottovoce".


Foto Lucrezia Scali

Divorato in un giorno e mezzo, il libro racconta la storia di Mia, della sua seconda opportunità di essere felice. Parla di rinascita, di riscatto e di speranza ma soprattutto sono i sentimenti genuini, quelli puri e veri i reali protagonisti.


Foto di Pamela Lodolo
Mia è una veterinaria di successo, con una clinica avviata nella quale lavora con la sua migliore amica Fiamma e con Antonio.
Oltre alla cura degli animali, la clinica segue altri due progetti, il soccorso e recupero degli animali maltrattati e la pet therapy per i bambini ricoverati in ospedale. È proprio nello svolgimento di queste attività che scopriamo il cuore di Mia, un cuore grande, pieno d'amore da dare, ma anche un cuore rotto da un doloroso passato che riaffiora sempre e prepotente.

Ma si sa, non c'è niente come un nuovo amore e tanta determinazione per riuscire ad avere una seconda possibilità nella vita.
Solo che sul cammino di Mia si affacciano contemporaneamente due uomini: il bel dottor  Alberto, stimato nell'ambiente medico, di ottima famiglia, come quella da cui proviene Mia, e l'irriverente e arrogante Diego, poliziotto con cui Mia collabora per il salvataggio degli animali.


Foto di Pamela Lodolo
Si scopriranno gli altarini di entrambi e, con somma rassegnazione, Mia crederà che il suo destino sia di rimanere sola, o meglio, sola col suo cane Bubu, la sua clinica veterinaria, i bambini della pet therapy, ma senza l'amore di un uomo, quell'amore ormai perduto e che Mia crede sia impossibile ritrovare e riprovare.
Foto di Pamela Lodolo

E il principe azzurro? E la seconda chance? 
Ve lo dico sottovoce......

Sarà perché amo gli animali, sarà perché Mia è un personaggio genuino, un'eroina dei nostri tempi, sarà perché tutti vorremmo essere altruisti e donarci agli altri come lei, sarà perché le storie d'amore travagliate sono magnetiche, sarà perché è scritto così bene che ti sembra di essere parte della storia, ma quando l'ho finito ho pensato subito che sarebbe una trama perfetta per un film!

Nel prossimo post vi dirò a chi farei interpretare i vari personaggi, leggete il libro e pensateci anche voi...


 #merendinasostanziosa

venerdì 27 novembre 2015

L’uomo medio amabile e lento vol. 2 - #iononhoparole

#spazio alla lettura
#merendinaclassica ancora alla prese con: L’uomo medio amabile e lento

Perchè amabile?
1) Entrando a far parte della vostra vita in punta di piedi, come amico o altro, egli otterrà già il vostro affetto senza sforzo e per cui una volta che si instaurerà una relazione d’“amore”, l’opinione che avrete di lui non potrà scindere dalle esperienze vissute in precedenza. 
2) Con voi egli avrà degli atteggiamenti amorevoli e nelle vostre mani sarà creta da plasmare; le sue difese al vostro cospetto cadranno e potete stare certe che egli si dedicherà pienamente a questa relazione.

Perchè lento?
È “lento” perché ci impiega un lasso di tempo infinito nel comprendervi e, di conseguenza, nell’aggiustare il tiro. Attenzione! Tuttavia è un uomo da lodare perché, prima o poi, riuscirà a capirvi grazie a un sforzo estremo unito ad una forte dedizione.
È “lento” perché a volte incurante; non nel senso negativo, solo distratto. Infatti, può succedere di affrontare un argomento con il vostro lui che preveda una scelta da entrambe le parti. La soluzione più semplice sarà trovare un accordo. Tuttavia molto spesso vi troverete a decidere da sole, mentre l’amabile annuirà, in senso di accordo (così crederete voi), alla vostra scelta.

In alcuni di loro sembra che il sentimento denominato “gelosia” non gli appartenga, anzi sorridono ed ironizzano di coloro che ne sono affetti.
Tutto ciò li rende poco vigili al mondo esterno e anche alle relazioni intorno a loro.
Seppur la donna detesti l’uomo eccessivamente possessivo, è vero che l’estremo opposto non giova neppure, perché la gelosia, in parte, ricorda alla donna quanto l’uomo tenga a lei. È una questione di possesso, ma anche di attenzione nei suoi confronti.
Non bisognerà demordere, perché l’uomo amabile e lento, in questo frangente, si potrà rendere vigile. Basterà, nel tempo, far germogliare in lui il seme della gelosia, senza drastiche azioni, ma attirando la sua attenzione su particolari situazioni che lo porteranno a rivalutare il suo schema mentale preesistente.

Sarà l’uomo amabile e lento, ma vigile.
Insomma questo uomo un po' come Andrè di Lady Oscar, alla fin fine ci stupirà e alla fine avrà la meglio!


Tuttavia anche per quest’uomo sarà necessario adottare la “filosofia del disagio”: lungo la relazione non dovrà accadere né che si segga comodamente su un trono (convinto ormai di aver conquistato la sua donna per sempre), né che stia sempre dritto in piedi (sul filo del rasoio). 
La posizione corretta sarà nel mezzo: sospeso nelle due posizioni, provocandosi un forte dolore alle ginocchia che gli ricorderà sempre di mantenere viva la relazione!
Una sorta di effetto "squat"!





















#merendinaclassica

giovedì 26 novembre 2015

Colazione da Starbucks


Dopo una settimana di "doveroso" silenzio ho pensato di proporre un libro che ho letto qualche anno fa, che affronta un tema coraggioso, quello della libertà: COLAZIONE DA STARBUCKS", titolo originale "Veil of Roses" (che personalmente ritengo più pertinente al racconto).

È un libro ironico e brillante anche se a tratti fa accapponare la pelle!
Protagonista è Tami, una ragazza iraniana di Teheran i cui genitori - che da giovani avevano vissuto in America apprezzando il mondo occidentale in tutte le sue sfaccettature e che, tornando in Iran per una vacanza si erano visti portare via tutta quella libertà di cui fino a quel momento credevano di avere diritto, e vietare di ritornare alla loro vita americana - le regalano per il suo ventisettesimo compleanno un viaggio negli Stati Uniti con un visto di tre mesi.
Alla scadenza dei tre mesi Tami dovrà tornare a casa a meno che.....
.....a meno che in quei tre mesi non riesca a sposare un cittadino americano!!
Questa è la sua missione. 
Quando i genitori le regalano il biglietto per la libertà, la mamma di Tami si fa fare una promessa  "Va a svegliare la tua buona stella. Promettimi che lo farai".
Tami promette nonostante "per una ragazza iraniana è pericoloso concedersi di sperare".
Della vita americana della sua famiglia Tami non ha ricordi vivi, era troppo piccola. I suoi ricordi sono le fotografie, che custodisce come reliquie. Una delle sue preferite è quella che ritrae lei e sua madre in riva all'oceano pacifico, sulle coste di San Francisco. Lei con un costumino intero rosa con una grande margherita gialla davanti e sua madre abbronzata, con i lunghi capelli al vento. "Non sa ancora niente di spiagge segregate e passaporti confiscati e dell'obbligo di nascondere il proprio corpo dal calore del sole e dagli sguardi degli uomini. Conosce solo la bellezza di questo giorno. Porta calzoncini di jeans tagliati corti e il top di un bikini rosa. Grossi orecchini d'oro a cerchio e un rossetto squillante. Rosso anche lo smalto. E' incredibilmente bella, e ha l'aria felice. Felice e LIBERA come non mai.
Tami è abituata ad una madre che si copre il capo con il velo imposto dal regime, che cammina a testa bassa e distoglie lo sguardo se incrocia un uomo per strada. La mamma che conosce è triste, eppure c'è stato un tempo in cui era felice, allegra e spensierata!
Deve riuscire nella sua missione anche per lei, per renderla ancora felice, anche se attraverso i suoi occhi.
Tami va a Tucston, in Arizona, dove vive sua sorella Maryam, emigrata anni prima insieme al marito, che si adopererà a farle conoscere possibili e papabil candidati.
L'impatto con l'occidente sarà scioccante!
Come primo approccio alla moda americana Maryam porterà Tami da Victoria's Secrets... beh a voi immaginare la reazione di Tami.
Ma il primo vero scoglio che dovrà affrontare da sola sarà ordinare una bevanda da Starbucks... I malintesi saranno all'ordine del giorno, tantissime le paure! 
Quando, piano piano, Tami comincia ad occidentalizzarsi, realizzerà che purtroppo il suo tempo di permanenza negli USA sta per scadere e che dei pretendenti che le sono stati presentati nessuno pare aver capitolato o forse nessuno le andava bene, perchè in fondo, anche lei come gli americani, vuole avere il diritto di innamorarsi.
Forse l'avventura americana di Tami dovrà terminare... Forse dovrà rinunciare alla "terra della libertà"...


Questo libro è divertente e si legge tutto d'un fiato e anche se il carattere ironico lo rende un libro "facile", sicuramente è una lettura profonda, che fa riflettere.

Sembra banale dirlo, ma credo che valga la pena ricordarlo ogni tanto....in tante, troppe, parti del mondo i più elementari diritti dell'uomo vengono negati, quei diritti che chi come noi è nato in occidente dà per scontati, che ci sembrano assolutamente dovuti, sono invece vietati e le persone che lottano per conquistarli vengono perseguitate e brutalmente punite! 

"Mi chiamo Tamila Soroush. E voglio le noccioline. Voglio il vino. Voglio guardare un uomo negli occhi senza provare vergogna. Mi chiamo Tamila Soroush. E VOGLIO TUTTO".

FIGHT FOR YOUR RIGHTS!!!  #merendinasostanziosa





   

venerdì 20 novembre 2015

L’uomo medio amabile e lento vol.1 - #iononhoparole

#spazio alla lettura
#merendinaclassica alla prese con: L’uomo medio amabile e lento

L’uomo medio amabile è un soggetto maschile a cui bisognerebbe prestare più attenzione: è vero che è raro, ma credo che un’attenta selezione ci permetterebbe di scoprire persone inaspettate che possono stupirci e darci molto di più di quanto pensiamo.


Quest’uomo passa inosservato proprio perché rientra nella categoria di coloro che già frequentiamo che hanno imparato a conoscerci, con i quali abbiamo confidenza e ci comportiamo con naturalezza, senza cercare di dimostrare qualcosa per piacere.

Per lo più timido e riservato, a volte forse un po’ noncurante e distratto, l’uomo in questione potrebbe essere un vostro confidente, compagno di classe, collega o amico d’infanzia

Spesso può capitare che si trascorra molto tempo con lui, si esca insieme in gruppo, si rida e ci si diverta considerandolo una conoscenza piacevole da prendere in giro e con il quale non ergere nessun muro fatto di diffidenza ed illusioni. 

Egli non verrà considerato come l’uomo in grado di smuovere in voi un interesse che potrebbe oltrepassare il confine dell’amicizia.



Eppure quella persona potenzialmente potrebbe essere il vostro lui.



Le cause di avvicinamento possono essere molteplici: un amore finito molto male che vi incoraggia a dimenticarlo concentrandovi su una persona a voi vicina, la solitudine, una giornata di pioggia in cui per caso incontrate un amico, un viaggio inaspettato…
Tutto ciò vi porta ad accostarvi all’uomo/amico amabile.
Le aspettative che si creeranno normalmente a ogni appuntamento, con lui non ci saranno, si riderà e si scherzerà senza nessuna pretesa; si vivrà alla giornata.


Ecco che le cose cambieranno e la sola conoscenza, diverrà qualcosa di più e l’essere cresciuti insieme aiuterà a comprendersi. Lui, ovviamente, sarà lento nel capire che qualcosa starà per cambiare, un po’ perché è un uomo e un po’ perché la confusione iniziale che si creerà nello sviluppo di tale rapporto, allungherà i tempi in maniera esponenziale. 

La situazione sarà ideale: si potrà creare qualcosa dal nulla senza alcun ostacolo.

L’uomo amabile e lento viene scoperto un po’ per caso. Non sempre quando ci si accorge di lui, si decide di affrontare la situazione, a volte diviene molto più semplice abbandonare l’impresa, in quanto considerata troppo complessa.




Approfondiamo la questione.
Anzitutto la casualità spesso è dovuta a una filosofia che bisogna considerare approfonditamente e che viene definita “chiodo schiaccia chiodo”. La fine di una relazione o comunque di un rapporto, porta a delle condizioni devastanti e strascichi di malinconia e sconforto insopportabili da affrontare. Seppur vero che delle giornate intere trascorse a guardare film “ignoranti” e mangiare gelato aiutino, a un certo punto bisogna scuotersi dal torpore e dalla mestizia e dare un senso alle giornate.


C’è chi compensa con lo sport, chi con il lavoro e chi, invece, per scacciare la delusione, sceglie di vivere un passione passeggera con una persona per dimenticarne un’altra. 

Casualmente, questa persona può essere appunto l’uomo qui preso in considerazione, il quale molto probabilmente vi starà accanto in quanto amico/collega. Ecco la casualità.

Successivamente potrà anche subentrare la paura di rovinare un’amicizia. Siamo sicure che esista l’amicizia tra uomo e donna?

Questa domanda è una delle tante, senza soluzioni: credo che ci sia sempre un po’ di tensione sessuale in un’amicizia di sesso opposto; può essere condivisa o meno, magari non sfocerà mai in nulla, ma negarla in senso assoluto mi sembra ardito.

Tuttavia i casi per accorgersi di questa categoria di uomo saranno i più svariati.
La sua definizione non è casuale...
...nel prossimo post scopriremo perchè si chiama uomo amabile e lento e cos'è la "filosofia del disagio" o "effetto squat".

#merendinaclassica